Quanto valgono oggi le 500 lire bimetalliche? La risposta lascia senza parole

Quante volte vi è capitato che mentre sistemavate casa siete incappati in monete molto vecchie pensando che fossero solamente ricordi di una valuta ormai non più in circolazione ma che tuttavia, ha segnato vari periodi e generazioni molto importanti? Magari pulendo vecchi cassetti o armadi avete trovato le classiche scatole dei ricordi in cui tra foto e cimeli di famiglia, spiccavano le classiche monetine da 500 lire che avete pensato non valessero più nulla.

Quest’ultime nonostante siano monete che non hanno più nessun tipo di valore nella quotidianità, in realtà possono portarci ad ottenere una inaspettato gruzzoletto. Questo perché, sono tantissimi collezionisti che ogni giorno ricercano monete rare ma soprattutto in condizione perfettamente intatte e come nuove. Tra le più ambite troviamo proprio le 500 lire bimetalliche che, se rivendute al migliore acquirente vi daranno la possibilità di guadagnare un’entrata extra.

Le 500 lire bimetalliche: Le caratteristiche principali

Probabilmente il grande interesse di numismatici e collezionisti è legato al fatto che la 500 Lire bimetallica ha fatto parte di una parte molto importante della nostra Nazione e del passato, che sono state poi dimenticate con l’arrivo dell’Euro a sostituire la vecchia Lira. Ora, nel caso in cui facendo le pulizie ne avete trovate un gruzzoletto all’interno di scatole, scatoloni e cassetti, la cosa migliore che potete fare è certamente quella di portarle da un esperto per la valutazione. Un esempio può esser legato alla produzione del 1982 che ha rappresentato la Repubblica Italiana, e che come caratteristica principale ha quello di esser composta da due metalli diversi che le donano 2 colorazioni differenti.

Per essere precisi, la parte interna della 500 Lire bimetallica è composta dal bronzital, mentre la parte più esterna è composta da acmonital. Ovviamente, ad oggi, stiamo parlando di una moneta che non è utilizzabile in alcun modo ma che inconsapevolmente potrebbe farci guadagnare un vero e proprio patrimonio, soprattutto se ne abbiamo un gruzzoletto consistente. Questo perché i numismatici più esperti ed i collezionisti più incalliti ed informati sanno quanto realmente vale, e per questo sono disposti a sborsare una cifra molto consistente soprattutto nel caso in cui si parla di quelle a Fior di Conio. Ma ora concentriamoci su quanto possiamo guadagnarci.

Quanto valgono oggi le 500 lire bimetalliche

Sicuramente le sue condizioni di mantenimento e le caratteristiche generali siano molto importanti per il valore di una moneta rara ed antica, certamente un’altra caratteristica che non è assolutamente da sottovalutare è l’anno in cui è stata coniata. Questo perché, al contrario di quanto si pensa, attraverso l’anno in cui viene creata si può scoprire se fa parte di una tiratura limitata e se ha fatto parte di un’era importante della storia del Paese, rendendola un pezzo unico nel suo genere. Le 500 Lire più importanti che sono in circolazione sono 3, cioè:

  • le 500 Lire bimetalliche del 1982
  • le 500 Lire bimetalliche del 1987
  • le 500 Lire bimetalliche del 1991

Sempre rimanendo nel tema delle caratteristiche di una moneta, è molto importante segnalare che nelle 500 Lire bimetalliche del 1991 hanno un errore di conio che solamente gli specialisti possono notare, e che l’ha rendono una moneta unica nel suo genere. Si tratta di un’irregolarità che interessa in cerchio esterno, rendendolo poco preciso e quasi ovale. Inoltre, anche la colorazione è più spenta rispetto al Fior di Conio, e queste caratteristiche portano la moneta ad avere un valore di circa 100 euro a pezzo.

Abbiamo poi la 500 Lire bimetalliche del 1987, anche lei presenta un errore molto piccolo che interessa il disegno centrale, rendendolo leggermente decentrato verso destra. Questo difetto porta la moneta ad avere un valore di 200 euro. Infine, per concludere vi illustriamo la 500 Lire bimetallica del 1982, che rileva un grande valore grazie alla presenza della scritta “Prova”, inoltre racchiude le prime monete create a Fior di Conio, dandole un valore che oscilla tra i 500 e 600 euro.

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