Metodo giapponese per mangiare e non ingrassare: ecco cosa fare

Il “metodo giapponese” per dimagrire o più specificatamente per mangiare in maniera più corretta e sana è divenuto molto popolare da qualche anno ed è sensibilmente meno invasivo e difficile come tipo di abitudine alimentare che è naturalmente portata ad essere quindi più naturale da seguire rispetto alle diete “stringenti” da ogni punto di vista.

E’ un metodo che permette di approcciarsi in modo meno estremo e quindi invasivo nei riguardi del cibo, senza particolari costrizioni. Non per forza infatti il metodo giapponese indica una forma di “proibizione” di alimenti particolari, anche se consiglia fortemente di ridurre la presenza di cibi partioclarmente ingrassanti in favore di altri.

Cultura nipponica nel cibo

La cultura giapponese è arrivata oramai da tempo anche in Occidente, ed il cibo evidenzia una serie di tradizioni molto antiche ed apprezzate, che sono alla base di abitudini oramai conosciute: il Giappone infatti ha un rapporto con il cibo che resta in qualche modo molto legato al passato, un po’ come l’Italia, seppur parzialmente influenzato dalla modernità.

E’ una delle nazioni considerabili “ricche” che però non manifesta i medesimi cambiamenti negativi legati alle cattive abitudini del cibo, l’obesità è tendenzialmente sotto controllo così come, rispetto a tante nazioni simili e sviluppate, un’incidenza non elevata dei tipici disturbi anche gravi legate al cibo, nella quantità e nelle qualità. Anche per questo la popolazione del Sol Levante è tra le più longeve in assoluto.

Metodo giapponese per “mangiare meglio”

Perciò il metodo giapponese può riguardare vari ambiti ad esempio seguendo la struttura “ordinata” dell’Hara Hachi Bu, che prevede il non terminare il pasto principale quando si è sazi al 100 %. Generalmente si deve decidere di seguire quindi una logica abbastanza difficile all’inizio ma che può rientrare nell’abitudine comune quotidiana:

  • Non consumare quindi il 100 % del cibo ma di riservare un po’ di spazio, circa il 20 %
  • Allo stesso modo la portata principale deve esserlo davvero, con la capacità saziante e nutrizionale che in questo caso deve occupare oltre la metà dell’intero pasto

Consumare quindi circa 8/10 di quanto siamo portati a consumare abitualmente può essere difficile ma è un po’ come risparmiare, spendendo quasi tutto quello che facciamo abitualmente. E’ quindi un concetto di educazione più che dieta, che può portare quindi effetti meno gravi se decidiamo di “sgarrare” in alcuni momenti.

Importante anche introdurre acqua con regolarità, fin dal mattino, il metodo giapponese dell’idratazione prevede consumare 4 bicchieri di acqua a digiuno così da aumentare la capacità saziante (possiamo iniziare con 2 all’inizio). Ed è fondamentale ricordare di masticare con attenzione durante i pasti, in quanto una parte della digestione inizia con la masticazione.

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